sabato 30 novembre 2013

Autoconsapevolezza

La penna posai sul foglio
mi sentii virtuosa donna
capace di vergar su bianche pagine
pensieri, azioni, idee.
“Grande virtù mi appartiene, dissi,
narro,racconto, scrivo”.
Mi crogiolai nelle considerazioni mie,
inconsapevole misero essere
la cui virtù si limitava alla parola.
Poi, un giorno,
lungo la strada un barbone scorsi,
abbandonato nella povertà sua.
Mi fermai, mi limitai a donar una moneta.
Mi accingevo ad andar via
quando un signore si accostò,
gli strinse la mano e gli donò un sorriso.
Non fu un semplice arricciar di labbra,
no, fu altro.
Su quel volto scorsi empatia,
partecipazione, condivisione.
Compresi, quella era virtù,
veder davvero gli altri,
da un gesto far nascere amor,
real ricchezza.
La consapevolezza mi prese,
della virtù mia eran piene le pagine,
di quella reale ero ancor pellegrina.


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